Oggi shopping!
Ad ognuno di noi è capitato di attraversare un periodo “no”: stanchezza, stress, eccessivi carichi di lavoro, improvvise delusioni ci hanno fatto sentire atterra e desiderosi di darsi una vero e propria scossa. Già ma come? Solitamente, la prima cosa che ci viene in mente per tirarci un po’ su è di fare shopping, di regalarsi qualche oggetto che possa autogratificarci e farci sentire subito meglio.
Lo shopping ci fa sorridere
Lo shopping ci tira su il morale, bella novità potrebbero pensare alcuni di noi che giustamente potrebbero sottolineare come da sempre lo shopping sia una delle forme più diffuse del cosiddetto “self-help”, ovvero delle tecniche di auto aiuto ad effetto immediato. Già forse che lo shopping ci faccia sorridere non è proprio una news, ma in una società ed in un epoca abituata ad etichettare qualsiasi passione come un’ossessione, le nuove ricerche sviluppatesi intorno al tema shopping e i risultati ottenuti dimostrano come bisogna andarci piano con le “etichette”.
Già da molto tempo il fenomeno dello shopping era stato oggetto di una serie di ricerche psicologiche tese ad accertare se e quando si potesse effettivamente parlare di un “disturbo”. Ebbene queste indagini avevano già dimostrato come fare shopping e regalarci un oggetto da tempo desiderato produca sul nostro organismo un effetto euforizzante il quale a sua volta finisce con il mettere in circolo nel sistema nervoso una particolare sostanza chiamata serotinina che sembra sia alla base dei disturbi dell’umore. Sempre queste ricerche avevano assodato come la carenza di della seratonina fosse una delle cause dei disturbi depressivi e come lo shopping si fosse dimostrato in queste circostanze estremamente curativo.
Lo shopping ci cura?
La ricerca condotta dalla University of British Columbia in Canada dalla dottoressa Elisabeth Dunn, ha evidenziato come lo shopping possa aiutare in situazioni di stress e di depressione e dare un sollievo che, però, nella maggior parte dei casi è solo momentaneo. Diverso quindi il caso di chi si concede qualche acquisto di più in un periodo particolarmente difficile, da quello di persone affette dal cosiddetto shopping compulsivo, per le quali comprare diventa una vera e propria ossessione. Ma dalla ricerca della è emerso un altro dato molto interessante intorno al fenomeno dello shopping, ovvero il fatto che a rendere più felice è lo shopping per gli altri e non quello per se stessi. Pare che spendere soldi per compare un regalo ad una persona cara abbia un effetto doppiamente euforizzante, sebbene i soldi che danno la maggior felicità sembrano essere quelli donati in beneficenza.
Lo shopping sotto la lente di ingrandimento
Tra le ultime ricerche effettuate intorno al fenomeno dello shopping vale la pena segnalare quella del Journal of Psychology and Marketing che ha recentemente pubblicato uno studio condotto da due ricecatrici, Selin Atalay e Margaret Meloy, le quali analizzando il fenomeno dello “shopaholic” pare abbiano scoperto che la tendenza a fare acquisti abbia delle precise motivazioni psicologiche che non conducano a quei rimorsi che possono invece in altri casi danneggiare il nostro umore. Dall’indagine è emerso che circa il 62% delle persone intervistate abbiano dichiarato di fare shopping per tirarsi su il morale, mentre il 28% lo utilizza per gratificarsi in un periodo delicato o per premiarsi dopo un successo. Sempre secondo la ricerca chi è di cattivo umore compra di più, ne ricava una sensazione piacevole e difficilmente si sente in colpa, il che significa che la dipendenza dagli acquisti non debba essere sempre considerata
come una patologia ma possa in alcuni casi esserci di aiuto.
Attenzione però a non esagerare e a proporzionare il nostro portafogli con la nostra voglia di shopping.