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Matrimoni all’estero validi in Italia

Matrimonio-allesteroMatrimoni: come rendere validi quelli celebrati all’estero

I matrimoni all’estero sono diventati sempre più comuni anche tra le coppie italiane che scelgono di sposarsi fuori dai confini nazionali, vuoi per moda vuoi per il desiderio di vivere un matrimonio non convenzionale.
Inoltre celebrare un matrimonio all’estero consente di far partecipare alle nozze solo i parenti più stretti, il che implica un bel taglio sulle spese; lo scorso anno Federconsumatori ha stimato come il costo medio per un matrimonio con 100 invitati si aggiri tra i 36mila e i 55mila euro, mentre grazie ai pacchetti matrimoniali all’estero è possibile sposarsi spendendo tra i 6mila e i 10mila euro.
Se state quindi pensando di sposarvi all’estero, optando magari per una cerimonia semplice, dovete però essere al corrente delle norme da rispettare per far si che le nozze abbiano validità anche in Italia. L’elenco delle normative da seguire per contrarre un matrimonio all’estero sono riportate su diverse fonti, prima tra tutte il Ministero degli Esteri.

Matrimoni all’estero: le norme per la validità anche in Italia

Secondo quanto si legge sul sito del Ministero i cittadini italiani che vogliono sposarsi in un altro stato alla presenza dell’autorità diplomatica o consolare straniera non sono obbligati alle pubblicazioni di matrimonio a meno che la legge del paese in cui viene svolta la cerimonia lo richieda.
Le nazioni che ad oggi hanno aderito alla Convenzione di Monaco del 1980 sono:
• Austria
• Belgio
• Italia
• Germania
• Grecia
• Lussemburgo
• Paesi Bassi
• Portogallo
• Spagna
• Svizzera
• Turchia
queste nazioni richiedono il certificato di capacità matrimoniale con validità semestrale che viene rilasciato dall’Ufficio di Stato Civile del proprio comune di residenza, mentre per le nazioni che non vi hanno aderito si parla solo di nulla osta.
Se gli sposi vogliono unirsi in matrimonio all’estero ma di fronte all’autorità diplomatica italiana, le pubblicazioni sono allora richieste ma con regole che variano a seconda del paese di residenza dei due sposi. In ogni caso ciò che non deve mancare è la trascrizione dell’atto di matrimonio: il documento originale emesso dall’Ufficio di Stato Civile estero deve infatti essere trasmesso nel rispetto delle norme di traduzione e legalizzazione dei documenti al Comune italiano di riferimento.
Da non dimenticare però che le leggi sul matrimonio sono così diverse da nazione a nazione che il Ministero dell’Interno italiano ha fatto recentemente alcune precisazioni relative alla necessità di trascrivibilità dell’atto di matrimonio.
Con la circolare n. 25 del 13 ottobre 2011 ha infatti stabilito che un matrimonio celebrato all’estero è valido anche in Italia non solo se si accerta l’esistenza del vincolo matrimoniale ma anche se si verifica il consenso degli sposi a convolare a nozze.

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