Genitori e privacy: quando arriva il momento di rispettare l’intimità dei nostri figli?
Ogni genitore desidera proteggere il figlio da qualsiasi rischio che la vita comporta.
Nell’infanzia la cosa è pressoché facile, dato che i bimbi dipendono in tutto da mamma e papà.
I guai cominciano con l’adolescenza, con quella fase delicata di passaggio tra l’infanzia e l’età adulta quando si scoprono i primi amori e le prime pulsioni sessuali.
Sia per i figli che per i genitori è quasi facile non parlare. Meglio evitare imbarazzanti silenzi e spiegazioni. Ma quali sono gli amici e i fidanzati frequentati, quali sono i luoghi di divertimento e cosa scrivono i ragazzi sui loro diari? Diciamolo, tutti i genitori si arrogano il diritto di avere queste informazioni, ma è sempre lecito?
Come fare a sapere quando va rispettato un spazio e quando, invece, bisogna approfondire per proteggerli da eventuali cattive conseguenze?
Genitori e privacy: rispettare la privacy è giusto o sbagliato?
In effetti, il confine tra il rispetto della privacy e la protezione dai mali del mondo è sempre molto labile. L’amore cieco dei genitori porta ad accantonare completamente i diritti individuali dei figli. E’ necessario, però, porsi dei paletti! L’equilibrio degli adolescenti e di alcune personalità (specie quelle più deboli) è molto fragile. Spesso la troppa invadenza stressa e pressa enormemente rendono i i ragazzi infelici ed insicuri.
In una società dove non vi sono basi e stabilità, dove i nostri figli faticano a trovare un posto nel mondo, la violazione della privacy diviene un ulteriore elemento di disagio e d’ instabilità caratteriale. Molti ragazzi italiani, in particolare, soffrono sentendosi repressi ed infelici, questo avviene perché i genitori, spesso inconsapevoli, non danno loro modo di crescere lasciandoli liberi di sbagliare per poi ricominciare più forti di prima.
Genitori e privacy: qual è la soluzione?
Il concetto “privacy genitori e figli”, va analizzato con vigore soprattutto in questi anni. L’età di emancipazione dei ragazzi italiani si è elevata a tal punto che non è raro vedere percentuali alte di ragazzi trentenni o quarantenni che vivono ancora con mamma e papà. Causa di questa stagnazione della società è in primis la mancanza di lavoro, che porta conseguentemente alla mancata disponibilità finanziaria per provvedere a sè e ad un eventuale futura famiglia. Un genitore dovrebbe capire che vi sono periodi della vita, ma soprattutto degli anni, in cui il rapporto figli/genitori non va più impostato in modo convenzionale adulto/bambino, bensì ad un livello paritario e quindi adulto/adulto. Voler sempre sapere tutto, entrare in camera senza bussare, interessarsi dei più piccoli dettagli dell’altro con mancanza di sensibilità, porta ad un eccessivo stress in famiglia.
Il punto non è ignorare i figli e lasciarli in balia del destino. Il consiglio è quello di proteggerli con discrezione, facendo capire loro che li consideriamo al nostro pari, imparando ad osservarli da lontano. Il rispetto dell’altrui privacy aiuta l’autostima del ragazzo rendendolo più forte ad affrontare i problemi che la vita gli pone dinanzi.
Privacy genitori e figli, i compromessi ci sono basta solo un pò più di sensibilità e d’attenzione.
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