Donatella Finocchiaro il nuovo simbolo del cinema italiano
Da sempre impegnata in opere di spessore con registi di grande talento, è l’attrice catanese pluiridata Donatella Finocchiaro. In questi giorni al cinema con Terraferma, seconda pellicola di successo del regista sceneggiatore Emanuele Crialese.
Scoperta tardi la passione per il cinema e la recitazione Donatella ha bruciato tutte le tappe diventando una delle attrici più richieste in Italia. In pochi anni è riuscita a riempire il suo curriculum con film non solo di grande spessore artistico ma anche di notevole successo al botteghino. Oggi si racconta in diverse interviste e confessa di aver pensato di dedicarsi alla vita monastica in adolescenza per una profonda spiritualità che da sempre la accompagnava. Donatella Finocchiario ha intrapreso un cammino insolito nel mondo dell’arte. All’università ha mosso i primi passi verso il cinema. Si è laureata in Giurisprudenza ed ha continuato a lavorare come avvocato alternandosi tra tribunali e teatri di posa. Ma l’amore per l’arte, come spesso accade, ha prevalso. Donatella ha scelto il palcoscenico, forte anche di un talento acerbo ma ampiamente riconosciuto. Dopo la consacrazione come attrice protagonista del film Angela di Roberta Torre, ha abbandonato definitivamente la professione giuridica per diventare simbolo del cinema italiano.
La Sicilia di Donatella Finocchiario
Alla mostra di Venezia ha presentato la sua prima opera da regista, il documentario “Andata e ritorno” nel quale racconta la sua Catania con due compaesani doc, Franco Battiato e Carmen Consoli. Legata alla Sicilia è stata anche la partecipazione al Colossal di Giuseppe Tornatore Baaria, anche se con solo due pose all’attivo, è riuscita ad ottenere quel riconoscimento popolare che tanto gratifica tutti gli artisti cosiddetti d’essai.
Oggi è al cinema con Terraferma, il film di Crialese che ha riscosso forte consenso alla Biennale per un tema molto delicato: il dramma dell’immigrazione nordafricana sulle coste siciliane.