Amy Winehouse è morta per abuso di alcol dopo un periodo d’astinenza
Sono stati resi pubblici i risultati dell’autopsia sul corpo di Amy Winehouse. La giovane artista è morta per un over dose d’alcol dopo un periodo d’astinenza. I medici le hanno trovato nel sangue un tasso alcolemico di 4-5 volte superiore alla norma.
Esclusa quindi la tesi della droga. Nell’esame tossicologico, infatti, non è stata rinvenuta nessuna traccia di sostanze stupefacenti. Emy aveva nel sangue 416mg d’alcol per 100ml la notte che è morta. Se si pensa che il limite è 80 mg, è facile capire come questa cifra sia stata letale tanto da stroncarle la vita. Il decesso è arrivato soprattutto perché la ragazza ha bevuto in gran quantità dopo un lungo periodo d’astinenza. Quello che in gergo medico è chiamato “lo stop and go” ha provocato nell’organismo uno sconquasso tale da paralizzarle gli organi e quindi decretarne la morte.
Solitudine e dipendenza da alcol sono stati fatali per la giovane Amy Winehouse
In casa, quella terribile notte d’agosto, sono state ritrovate bottiglie di vodka, completamente vuote riservate in terra.
Con questi esami definitivi, l’inchiesta sulla morte di Amy Winehouse può dirsi conclusa. Anche il padre, che ha sempre sostetuto la tesi dell’abuso di alcol contro chi parlava addirittura di un mix di crack e cocaina, si è chiuso in un silenzio stampa e si è allontanato dai giornalisti senza lasciare alcuna dichiarazione a riguardo.