Le commedie “rosa” hollywoodiane ci hanno abituato a trame intricate e amori contrastati che, però, alla fine trovano sempre un risvolto positivo e romantico; tutte le incomprensioni vengono superate, i due innamorati, divisi da tante sventure si ritrovano, e l’amore finalmente trionfa su tutto e tutti.
Un intreccio, questo, che non può non catturare il cuore degli spettatori ma che può anche avere degi sviluppi alquanto negativi nella vita di coppia, quella reale però.
Stando, infatti, ad una recente ricerca effettuata dal Family and Personal Relationship Laboratory, un istituto dell’Università di Edimburgo, proprio le commedie rosa e gli happy end hollywoodiani potrebbero portare la coppia in crisi.
Il motivo sarebbe semplice e anche di facile intuizione: i film a lieto fine finiscono con il creare negli spettatori delle aspettative che risultano irrealizzabili, finendo con l’annientare la quotidianità che dal confronto con la celluloide esce completamente devastata.
In sostanza, secondo i ricercatori appassionarsi a copioni perfetti porta in maniera del tutto inconsapevole lo spettatore a ritenere che ogni rapporto, quindi anche il proprio, possa realmente funzionare solo alla luce di determinati requisiti.
La ricerca ha messo in luce come questa aspettativa sia però del tutto irrazionale ma che, malgrado ciò, l’idea che interiormente ci si costruisce di un amore perfetto finisce con il contribuire fortemente alla distruzione di quello reale.
Un’analisi teorica che pare ben supportata dai numeri; l’Istat ha certificato che le separazioni sono in costante aumento, che la durata media di un matrimonio non supera i 15 anni e che in ben il 68,1% dei casi a chiedere la separazione siano le donne, notoriamente più romantiche e sognatrici.
Per quanto riguarda invece i segnali che consentono ad una coppia di capire se la crisi è in agguato o meno, le ricerche hanno evidenziato che i primi problemi sorgono quasi sempre nella sfera sessuale.
La Dott.ssa Roberta Giommi, direttrice dell’Istituto Internazionale di Sessuologia di Firenze, sottolinea come una crisi ben presto arrivi per ogni coppia ma come, se superata, possa rappresentare un momento di forte evoluzione. A cambiare secondo la dott.ssa è la tempistica, poiché se qualche tempo fa la crisi si manifestava intorno al settimo anno (a patto che non si verifichino eventi particolari come un tradimento o la nascita di un figlio), oggi invece vede la luce molto prima, in alcuni casi appena dopo un anno di matrimonio.
Sempre secondo i terapeuti esistono alcuni campanelli di allarme che permettono di capire che la crisi sta ormai per scoppiare; tra questi i più diffusi e comuni sono la sensazione di non essere capiti, di dover sempre sottostare ai bisogni del partner, la paura di esprimere un proprio parere liberamente, il constare che le discussioni non portano chiarimenti, il sentirsi progressivamente estranei e così via.