armato di guanti protettivi e un sacco per i rifiuti. Questa pratica ecologica è chiamata “Plogging”. Questa parola è stata inventata dall’atleta svedese Erik Ahlstrom, combinando il verbo svedese “plocke upp”, che significa raccogliere, con la parola “jogging”. Fare esercizio all’aperto fa bene al corpo e alla mente, ma raccogliere detriti inquinanti è anche un gesto di cura verso l’ambiente.
IL MOVIMENTO GLOBALE
Il plogging ha raggiunto una popolarità mondiale, tanto da avere un “Campionato Mondiale di Plogging”. Questo evento è stato creato da un italiano, Roberto Cavallo di Alba, esperto in questioni ambientali e divulgatore scientifico. La terza edizione del campionato si è recentemente tenuta a Genova, dal 29 settembre al 1° ottobre, e ha visto la partecipazione di 80 atleti provenienti da 16 nazioni. Insieme, hanno raccolto 3.000 chili di rifiuti, risparmiando all’atmosfera sei milioni di grammi di CO2 grazie ad una corretta separazione dei rifiuti e progettando il loro futuro riciclaggio.
I VANTAGGI
Oltre ai benefici ambientali, il plogging offre anche vantaggi fisici. L’attività combina diversi tipi di esercizi simili all’interval training, con cambi di ritmo, variazioni di passo, piegamenti e movimenti in profondità. In questo modo, si potenzia sia l’aspetto aerobico e cardiovascolare, sia la tonicità muscolare. Il tutto si svolge all’aperto, in un ambiente naturale e senza costi aggiuntivi.
IL SENSO DI COMUNITÀ
Il plogging è diffuso globalmente, e anche in numerose località italiane viene praticato in gruppo o in contesti social. Non ti senti incline al senso di comunità? Sperimenta questa attività in famiglia o da solo: l’ambiente e la tua salute ti saranno grati in ogni caso.