Uno dei quesiti più comuni a cui si pensa quando ci si trova di fronte alla chirurgia plastica, e più precisamente per l’intervento utile a rifare il seno, è sicuramente il costo. Ai giorni nostri, difatti, sono sempre di più le cliniche che promettono un risultato soddisfacente e perfetto per ritrovare la propria femminilità a costi che, a volte, possono risultare troppo bassi; naturalmente, non mancano neppure quelle che, invece, spingono un po’ troppo i prezzi trasformando l’intervento in qualcosa di davvero proibitivo.
Ma come si può stabilire il costo giusto per rifare il seno? Per prima cosa è indispensabile stabilire quale tipo d’intervento per rifare il seno si desidera scegliere: tre sono i tipi di chirurgia per questo scopo ovvero la mastoplastica additiva (per aumentare il volume del seno), la mastopessi (utile a sollevare e/o rassodare il seno) e infine la mastoplastica riduttiva (nel caso vi fosse la necessità di ridurre il seno).
Nel caso in cui si volesse rifare il seno per aumentarne il volume, il medico chirurgo, analizzando diversi fattori, sarà in grado di farvi un’ottima proposta. Il costo per questo tipo di operazione parte dai 6.000 euro. Nel caso della mastopessi invece la spesa va da un minimo di 5.000 euro e comprende proprio il lifting del seno; il costo potrà subire una variazione in base alla specifica situazione.
Infine, la mastoplastica riduttiva si usa nei casi d’ipertrofia mammaria e in questo caso il prezzo può raggiungere gli 8.000 euro. Tutti i tipi di operazione, all’interno del prezzo, comprendono naturalmente il lavoro eseguito dal chirurgo, il materiale sanitario utile all’operazione (ad esempio, le protesi mammarie), l’equipe che sarà presente durante l’intervento chirurgico, la sala operatoria, il ricovero, la medicazione post operatoria ed anche i controlli successivi che potranno tornare utili per tenere sotto controllo la riuscita dell’intervento per rifare il seno.
Buonasera,
complimenti per l’articolo molto esaustivo.
Se mi è consentito vorrei aggiungere che per quanto riguarda la mastoplastica additiva, vi è la possibilità di usufruire del contributo del Sistema Sanitario Nazionale nei casi previsti dalla legge, come il ripristino della mammella post-mastectomia. Stessa cosa per la mastoplastica riduttiva qualora ci sia un sovraccarico alla colonna vertebrale, tale da arrecare problemi posturali. Sarà comunque mutuabile se l’asporto di quantitativo sarà maggiore o uguale a 500gr per seno.