Nel nostro Paese purtroppo una delle lotte ancora in corso è quelle che le donne fanno per far valere i propri diritti come mamme, mogli e lavoratrici. Proprio su questo fronte sono più le aziende che mettono i bastoni fra le ruote che quelle che agevolano e tutelano l’universo femminile. Però, non sempre e non dappertutto vale questa regola, anzi nella regione Lombardia vi è un progetto chiamato premio famiglia-lavoro che è nato per agevolare le lavoratrici.
La donna da sempre è combattuta tra famiglia, figli, genitori e lavoro, conciliare tutto questo diventa difficile ma diventa impossibile quando l’azienda presso cui si lavora non la sostiene e la agevola. In Lombardia si sono raggiunti negli anni degli ottimi risultati, perché questo progetto ha fatto si che la genitorialità fosse tutelata. Gli obiettivi prefissati erano tre, ossia sostenere il livello di natalità, supportare le donne uscite dal mondo del lavoro che vogliono rientrarvi e diffondere le best practise che queste aziende hanno acquisito in questo settore.
Si è verificato che le imprese che aderivano al progetto hanno consentito il part-time a coloro che lo richiedevano, hanno istituito degli asili nido nei pressi dell’ufficio, hanno fatto si che la pausa pranzo di una dona si riducesse a solo 15 minuti così da poter uscire prima la sera. Queste iniziative sono state attuate nel pubblico, nel privato, nelle onlus. Addirittura un negozio di parrucchieri ha regalato alle proprie dipendenti un servizio di stireria gratuito, in quanto essendo loro molto stanche perché sempre in piedi hanno avuto quest’agevolazione. Per coloro invece che hanno i figli che superano i 10 anni alcune società hanno offerto dei servizi di doposcuola.
L’unico, ancora, neo è il supporto in caso di anziani da accudire. Purtroppo fino a quando si parla di bambini o di adolescenti bene o male delle piccole soluzioni sono state trovate, ma per gli anziani è ancora molto lontana una soluzione. Addirittura per coloro che hanno i figli piccoli in estate sono aperti dei campi estivi convenzionati o delle ludoteche nei pressi degli uffici. Insomma se la Lombardia c’è riuscita perché non prendere il buon esempio e adeguarsi un po’ tutti?