Un intervento di mastoplastica additiva non è solitamente soggetto alla copertura finanziaria fornita dal servizio sanitario nazionale. Si tratta infatti di un intervento di chirurgia estetica e solo raramente può essere considerato necessario alla salute complessiva della paziente. Eccezionale è stato quindi il caso della ventiduenne britannica, Josie Cunningham che ha usufruito di un intervento di mastoplastica additiva a carico del NHS, il National Health Service e quindi dei contribuenti britannici. Per poter ottenere l’agevolazione del Servizio Sanitario Nazionale la giovane, che per vivere fa televendite e quindi lavora con il proprio aspetto fisico, si è rivolta al suo medico curante dichiarando che non avere un seno prosperoso le arrecava un grande stress emotivo che metteva a repentaglio la sua salute psichica.
Quindi secondo il suo dottore per la giovane un seno abbondante non è più solo un bisogno estetico ma un elemento fondamentale per l’equilibrio psichico della donna e quindi poteva essere ricompreso nei casi di copertura finanziaria sanitario a carico dei contribuenti. Dunque l’intervento per aumentare il seno è stato interamente coperto dai soldi pubblici del servizio sanitario della Gran Bretagna permettendo ad una ragazza di realizzare il suo sogno, ma chissà cosa penseranno i cittadini britannici di questa vicenda.
La prima preoccupazione potrebbe essere l’aumento del numero delle richieste di interventi chirurgici estetici a carico del servizio pubblico con motivazioni psicologiche, quali combattere la depressione e l’aumento dell’autostima. Il pericolo è di vedere aumentato il fenomeno dei falsi clinici o del ricorso alla chirurgia da parte delle giovanissime donne che solitamente possono rinunciare a questa tipologia d’intervento proprio per la barriera dei costi, che in questo modo sarebbe abbattuta.