Molti studi diffusi nel tempo hanno dimostrato quanto l’ansia sia diffusa soprattutto tra le donne tra i 30 e i 50 anni. Ne soffrono in molti e si calcola che almeno il 16% della popolazione sia affetto da questa patologia.
Ma in effetti, cos’è l’ansia?
L’ansia è un’emozione naturale che avvertiamo di risposta ad una fonte di stress. Essa svolge la funzione di anticipare la percezione di uno stato di pericolo prima ancora che tale stato si verifichi. L’emozione dell’ansia mette in moto una serie di risposte fisiologiche volte all’esplorazione del pericolo per identificarlo ed affrontarlo o, quanto meno, provvedere all’allontanamento qualora questo pericolo fosse impossibile da affrontare. Questi meccanismi hanno permesso agli uomini e agli animali superiori di sopravvivere ai rischi della vita e soprattutto di conoscere il mondo circostante, adattandosi nel modo migliore ad esso.
Molti studiosi hanno cercato di capire la genesi dell’ansia. Si è detto che potesse derivare da conflitti psichici già esistenti, altri psicologi hanno privilegiato il fattore biologico, ovvero il cambiamento di alcune sostanze chimiche presenti nel sistema nervoso i cosiddetti neurotrasmettitori. Da questi cambiamenti sorgerebbero poi gli stati d’ansia.
Come si manifesta l’ansia?
Quali sono i sintomi dell’ansia?
Durante gli stadi ansiogeni avvertiamo sia sintomi psichici sia fisici.
Da un punto di vista psicologico sorgono:
- Facilità al pianto
- Nervosismo
- Tensione
- Preoccupazione per sé e gli altri
- Insonnia
Man man che lo stadio ansiogeno aumenta, la persona comincia ad aver paura dei luoghi affollati fino a vivere degli attacchi di panico tale da paralizzarlo. Egli vive un costante stato d’allarme e tensione che lo induce ad avere costante paura per problemi, tragedie che potrebbero accadere da un momento all’altro e insuccessi, non tollerando, tra l’altro, situazioni competitive.
Da un punto di vista fisiologico si avverte:
- Aumento della respirazione
- Colite
- Tremori
- Debolezza
- Palpitazioni
- Nausea
- Disturbi della sessualità
- Disturbi visivi
Come si cura l’ansia?
Tra le prime regole per contrare l’ansia vi è il non combatterla. Sembra un controsenso ma gli psicologici suggeriscono di cedere. Non dobbiamo pretendere molto da noi stessi e dobbiamo fare le cose come noi le sappiamo fare senza struggerci con regole prestabilite ed altissime aspettative.
Imparare ad accettare i nostri limiti ci darà un senso di realtà e pace interiore, nonché di appartenenza alla vita. Dobbiamo imparare ad accettarci e vivere le nuove esperienze.
Quando l’ansia diviene patologica, molti medici di base cominciano col prescrivere una serie di ansiolitici. In questo caso bisogna fare attenzione a non autogestire la cura. Il rischio, infatti, è che molti pazienti possano aumentarne le dose abusandone e diventando, in questo modo, dipendenti. Gli effetti collaterali al cattivo uso degli ansiolitici sono disturbi della memoria e della concentrazione. E’ sempre bene rivolgersi ad un medico per stabilire insieme se sia più appropriata una terapia farmacologia o psicoterapica.