L’endometriosi, una mallattia tanto diffusa quanto sconosciuta
L’endometriosi è una malattia poco conosciuta anche da noi donne. Vengono colpite 3 donne su 10 e nella maggior parte dei casi, la diagnosi si formula dopo ben nove anni. Questo accade perché molte di noi scambiano i sintomi per i purtroppo normali dolori mestruali. Ma non sono la stessa cosa. Vediamo quali sono i campanelli d’allarme per riconoscere l’endometriosi e sconfiggerla. I disturbi causati dall’edometriosi possono essere cicli mestruali troppo dolosi, persistente stanchezza fisica, difficoltà durante i rapporti sessuali; ed in ultimo, se non riconosciuta, l’endometriosi potrebbe portare finanche alla sterilità.
In cosa consiste l’endometriosi?
L’endometriosi è una malattia molto complessa causata dalla presenza anomala di tessuto che riveste la parete uterina, ovvero, l’endometrio, in organi che non dovrebbero avere tessuto endometriale come, peritoneo, vagina, intestino e ovaie. L’endometriosi, dunque, non fa altro che creare sanguinamenti, infiammazioni e cicatrizzazioni in queste determinate aree. Con il ciclo mestruale e l’aumento degli ormoni delle mestruazioni, i dolori si acutizzano in quanto il tessuto endometriale, situato in aree anomale, comincia a sanguinare irritando le zone circostanti e provocando la formazione di tessuto cicatriziale.
Come curare l’endometriosi?
Di solito si procede all’eliminazione dei focolai di tessuti nelle pareti pelviche in modo chirurgico, più esattamente in laparoscopia, in modo da essere meno invasivi possibili con gli organi interni. Per scoprire se si è affetti da endometriosi, vanno effettuati alcuni esami accurati come la risonanza magnetica nucleare, visite ginecologiche e rettali, esami ematici ed un’anamnesi completa. Il consiglio è quello di rivolgersi sempre ad un medico all’insorgere dei primi sintomi. Una semplice visita manuale, infatti, può mettere in luce eventuali noduli non visibili da un’ecografia e capire, in tal modo, che si potrebbe essere a rischio endometriosi.